Dossier: briquet griffon Vendéen

Articolo tratto dalla rivista “Cani da seguita”

Davvero molto abile,soprattutto nei terreni difficili dove non disdegna la vegetazione piu fitta e i roveti piu impenetrabili , questo segugio intelligente e ricettivo agli insegnamenti viene considerato da olti cacciatori l’ausiliare ideale per cacciare il cinghiale

Osvaldo con due briquet

Origini

Originaria della regione francese della Vandea,della razza dei vandeani esistono ben quattro varietà: il petit basset griffon (da 34 a 38 cm), il grand basset (da 39 a 42 cm), il briquet griffon vendéen (da 50 a 55 cm) e il grand griffon vendéen (da 60 a 65 cm). Tra queste, il Briquet Griffon Vendeén, cane segugio utilizzato per la caccia in battuta con il fucile, è la sola razza francese ad avere conservato la denominazione “Brìquet”. Va ricordato, infatti, come, con il termine “briquets de pays”, (bracchetti di paese) anticamente venivano genericamente indicati tutti quei cani di taglia media, di sangue non nobile, piuttosto focosi, testardi, indisciplinati e irregolari nella loro azione, ma intelligenti e dotati d’iniziativa nel dipanare i grovigli ed i falli sulla traccia della lepre.  Curiosamente, tuttavia, furono proprio i brìquets che contribuirono a formare in Francia una serie di cani da lepre di mezzo sangue dalle ottime capacità venatorie. Anzi, molte di quelle razze che all’epoca della rivoluzione del 1789 andarono disperse o deliberatamente distrutte perché appartenenti all’odiata nobiltà,hanno trovato la possibilità, attraverso i briquets,di perpetuare la loro stirpe. Si spiega quindi così anche l’origine del Briquet Griffon Vendeén, che sarebbe derivato dal griffone di Vandea di grande taglia, per Hubert Dezamy, dal momento che questo cane pare essere una riduzione armonica e migliorata di quello, poiché in esso tutto è stato ridotto nelle dimensioni senza tuttavia perdere la distinzione del tipo originario e mantenendo integre le doti naturali di quel gran cane; doti che risultano essere ideali tanto per la caccia alla lepre, quanto per quella al cinghiale.

In tempi più recenti, la selezione del Briquet Griffon Vendeén fu intrapresa, prima delía prima guerra mondiale, dal conte d’Elva. Dopo il suo intervento, infatti, si potevano trovare degli esemplari di questa razza in diversi equipaggi della regione. Purtroppo la razza subì una drastica rìduzione nel numero dei suoi esemplari durante il triste periodo delle due guerre mondiali. Tuttavia il Briquet Griffon Vendeén apparve, Osvaldo con briquetanche se ridotto quasi ai minimi termini, a Fontenay-le-Comte nel 1946, nella muta di monsier Guilleme e da lì prese il via il suo allevamento moderno. Soggetti di una qualità straordinaria sono stati allevati nella patria d’origine da madama Chataigner,monsieur Coper e monsieur Moinet, e nel 1995 una muta di questi cani vinse il “Trofeo di Francia” nelle prove di lavoro su capriolo.

Grazie alla sapiente mano selettiva degli uomini che si sono dedicati al suo allevamento e che ne hanno saputo fissare le straordinarie doti venatorie, il Briquet Griffoh Vendéen si è fatto apprezzare anche nel nostro Paese per le sue caratteristiche morfologiche oltre che per le sue qualità venatorie. Proprio grazie a queste ultime, infatti,diversi soggetti sono stati selezionati anche per la caccia al cinghiale, tanto che attualmente sono molti i cacciatori italiani, soprattutto laddove è molto diffusa la passione per la caccia al cinghiale, cha hanno scelto come loro ausiliare questo tipo di segugio, ricevendone in cambio grandi soddisfazioni.

STANDARD MORFOLOGICO

tratto dal sito ufficilae della Pro Segugio.Traduzione di Angelo Carturan.Commento dell’autore
ASPETTO
GENERALE
E’ un grìffone di taglia media, ricettivo e molto deciso. II suo corpo èben proporzionato e piuttosto raccolto.pparentemente rustico, ma distinto e solidamente costruito.
TESTA E’ abbastanza leggera, le linee superiori del cranio e della canna nasale devono essere parallele.Non pesante, con linee piuttosto corte e buon parallelismo.
REGIONE
CRANIALE
Cranio leggermente a cupola, abbastanza corto, non molto largo.
Stop ben marcato.Visto di fronte è leggermente bombato e non troppo largo.
REGIONE
FACCIALE
Tartufo grande, di colore nero, eccetto nei cani a manto bianco ed arancione per i quali il tartufo marrone è tollerato. Muso diritto, piuttosto corto, di lunghezza praticamente uguale a quella del cranio, non molto largo alla sua estremità. Labbra poco sviluppate benché coprano bene la mandibola inferiore. Sono ricoperte da buoni baffi. Mandibola con articolazione a forbice; gli incisivi sono impiantati ad angolo retto in relazione alle
mandibole. Occhi di colore scuro, grandi e di espressione vivace.

Le sopracciglia sono ben pronunciate, ma non coprono l’occhio e la congiuntiva non deve essere visibile. Orecchie flessibili, strette e sottili,ricoperte di lunghi peli e terminanti a punta, girano bene verso l’interno e non arrivano all’estremità della canna nasale. Di introduzione bassa,sotto la linea dell’occhio.

In questo caso qualsiasi commento non farebbe che ripetere l’estrema chiarezza del testo.

COLLO

E’ lungo e di linee eleganti. Non c’è presenza di giogaia. Appare asciutto ed elegante.

CORPO

Dorso solido e corto. E’ diritto o molto leggermente risalente dalla groppa al garrese. Rene diritto, muscoloso e molto sostenuto. Petto non troppo largo, abbastanza sviluppato in profondità, raggiunge il livello del gomito.

Costole discretamente arrotondate. Fianchi pieni, la linea inferiore è leggermente rialzata vero la parte posteriore.

Nel suo complesso deve dare un’impressione di solidità priva di pesantezza.

CODA

E’ grossa alla radice, si assottiglia gradualmente fino ad arrivare alla punta. Di introduzione alta, è portata a forma di sciabola, ma mai a falce.

Ben ricoperta di pelo, piuttosto corta.

ARTI ANTERIORI

Nella loro visione d’insieme appaiono abbastanza robusti, ma senza apparenza di pesantezza. Sono bene in appiombo. Spalle lunghe, asciutte ed oblique. Gomiti discesi e ben aderenti al corpo. Avambracci diritti, di ossatura forte.

Viste nell’insieme sono membra forti senza appesantimenti.

ARTI POSTERIORI

Appiombi regolari con treno posteriore molto sviluppato. Cosce lunghe e muscolose. Garretti larghi e ben discesi, visti da dietro non sono mai chiusi né aperti. Visti di profilo il loro angolo è medio.

Come gli anteriori, gli appiombi sono regolari.

PIEDI

Non molto grandi. I cuscinetti sono duri, le dita ben inarcate e unite; le unghie sono solide.

Sarà ricercata una buona pigmentazione dei cuscinetti e delle unghie.

ANDATURE

Sciolte, elastiche, mai irregolari né saltellanti. Movimento semplice e vivo.

PELLE

Piuttosto un po’ spessa, ma elastica. Spesso marmorizzata nei soggetti tricolori. Assenza di giogaia. Spessa, tuttavia pieghevole.

MANTELLO

Pelo lungo senza esagerazione, talvolta aggrovigliato, rude al tatto e fornito di sottopelo. II ventre e l’interno delle cosce non devono essere glabri. Sopracciglia molto pronunciate, ma non coprono gli occhi.

Rustico e duro, ma non ispido.

COLORE Nero con chiazze bianche, nero e bianco. Nero con chiazze rossicce, nero e focato. Nero con chiazze color sabbia. Fulvo con chiazze bianche, bianco e arancio. Fulvo con manto nero e chiazze bianche, tricolore.

Fulvo carbonato. Colore sabbia carbonata con chiazze bianche.Colore sabbia carbonata. Denominazioni tradizionali: pelo di lepre,pelo di lupo, pelo di tasso o pelo di cinghiale.

Ogni variazione dai colori indicati dallo standard non è ammessa.

TAGLIA Altezza al garrese: maschi da 50 a 55 cm; femmine da 48 a 53 cm.
Tolleranza 1 cm in più o in meno.

Il rispetto della taglia è fondamentale per la tipicità di razza.

NOTA I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale,Ben discesi nello scroto.
DIFETTI Testa troppo grossa, ricordante quella del grande vendeén. Depigmentazione del tartufo, delle labbra o delle palpebre. Muso troppo lungo. Dentatura a pinza. Occhi chiari. Orecchie troppo lunghe, piatte, con pelo raso, introduzione alta. Corpo cilindrico o levretté. Dorso molle.
Groppa insellata. Coda troppo lunga o deviata. Ossatura debole.Angolazioni troppo diritte. Piedi schiacciati. Dita non abbastanza unite.Pelo fine, poco abbondante. Soggetto troppo timido

Ogni difetto sarà penalizzato in funzione della sua gravità.

DIFETTI ELIMINATORI Mancanza di tipo. Prognatismo. Occhio vairone “Hétérochromie”. Sterno stretto. Costole strette nella loro parte inferiore. Coda annodata. Pelo lanoso.Manto monocolore nero o bianco. Depigmentazione importante. Taglia fuori standard. Tara invalidante visibile. Malformazione anatomica.

Cane pauroso o aggressivo.

briquet

Metodo di lavoro in caccia

briquet fotoDiscendente dai grandi grifoni vandeani, il brìquet griffon vendeén ne ha ereditato le eccezionali doti naturali che, essendo assolutamente integre, lo rendono un cane ideale per la caccia alla lepre e al cinghiale. E’ un segugio dotato di buona personalità, un ausiliario però, che richiede che il suo canettiere sia capace di condurlo tenendolo il più possibile a freno e facendosi rispettare. Possiede un buon olfatto, è rapido ed il suo latrato è piacevole. Non rifiuta né la fitta vegetazione né il roveto. E’ molto abile nei terreni difficili e caccia con il naso al vento. Cane di grande iniziativa, al tempo stesso deve saper accostare, scovare ed inseguire il selvatico; del resto questo segugio risulta costruito proprio a tale scopo essendo, infatti, particolarmente resistente e robusto.

I briquet griffon vendéen è il segugio più intraprendente di Francia. Cacciatore indiavolato, esso è il più ardente, il più intrepido, il più intelligente dei cani da seguita. L’attività di cerca del briquet griffon vendeén si basa più su iniziativa e irruenza che non su metodo e olfatto. Di conseguenza questo lo rende un segugio non troppo fedele alla passata, o meglio egli segue la passata fresca finché non si accerta della vicinanza del selvatico perseguito, ma alla più piccola difficoltà si scatena in una ricerca sbrigativa,cosa che lo porta spesso in errore.Utilizzabile in mute più o meno numerose, a seconda del tipo di caccia nel quale è chiamato ad esprimersi, il briquet griffon vendéen sa esprimersi benissimo anche quando viene utilizzato da solo. Inoltre,il suo eccezionale carattere, unitamente alla sua straordinaria briquetcostruzione morfologica e psichica, rende questo cane capace di adattarsi agevolmente ad ogni tipo di terreno e di sopportare senza problemi tutte le difficoltà derivanti dallo svolgimento dì un’azione di caccia in ambienti difficili e duri. Perseveranza, resistenza e una certa testardaggine non difettano in questo segugio che, anche se nella stragrande maggioranza dei casi viene scelto per cacciare il cinghiale, non disdegna affatto la caccia alla lepre.Infatti, dotato com’è di ottimo olfatto, è capace di scovare ogni tipo di selvatico anche in una regione dalla varia orografia. La sua enorme passione per la caccia, soprattutto quella al cinghiale, lo spinge a essere troppo impulsivo a danno della classicità. In particolare, se un animale è ferito e perde sangue,questo segugio diventa un’autentica belva. I suoi critici, infatti, gli rimproverano di essere troppo violento, troppo impulsivo e di mancare di saggezza. Ma il suo grado d’indipendenza va di pari passo con lo spirito d’iniziativa e con lapassione per la caccia “Perché -sostiene Mario Quadri – non si può esigere saggezza assoluta senza diminuire l’amore per la caccia e lo spirito d’iniziativa”. II briquet griffon vendeén non è quindi un cane distinto, ma è sicuramente innegabile che il vederlo impegnato nella seguita costituisca un vero e proprio piacere per il cacciatore. Proprio in questa fase della cacciata, infatti, la sua irruenza si accentua ed egli incalza il selvatico senza dargli tregua, superando ogni difficoltà ed impedimento con il suo impeto eccezionale. II suo stile di lavoro lo porta a rilevare molto bene la passata, dando voce che diventa man mano più grossa con l’avvicinarsi dello scovo del cinghiale, per poi diventare un ululato sull’eventuale fermo del selvatico.

L’andatura in caccia di questo segugio è il galoppo e grazie al suo carattere è capace di lavorare bene in coppia e anche in piccole mute; la sua voce è potente, con uno scagno melodico e malinconico, con raddoppi di voce nell’abbaio a fermo sul cinghiale che rappresenta, almeno qui in Italia, la sua caccia prediletta.

 

cuccioli briquet


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *