Frutto di sapienti incroci, operati dagli allevatori d’oltralpe,questo grande segugio francese è dotato di fine olfatto e di un carattere dolce che, unitamente alla grande intelligenza, contribuisce a facilitarne l’addestramento.
Inizialmente ottenuto dall’accoppiamento di un Briquet dell’Ariége con il meticcio Gascon Saintongeois e, successivamente,migliorato tramite l’infusione di sangue del Grand Bleu de Gascogne con una selezione meticolosa ed accurata, I’Ariégeois è in sostanza un tre quarti di sangue dove l’influsso dei Briquet locale è stato oramai ridotto al minimo.E giusto quella degli Ariégeois fu la prima delle razze francesi ad essere utilizzata da mio padre Osvaldo allorché, proprio agli inizi della sua carriera venatoria, egli si dedicava principalmente alla caccia alla lepre che praticava nelle nostre vallate montane del cuneense. E da allora, di quei primi cani, si ricorda ancor oggi, come fossero accadute ieri, gesta e performances sui terreni di caccia. L’Ariégeois, infatti, possiede innate qualità ed una bramosia tali che gli consentono di rimanere legato all’usta e di dipanare così il complicato ricamo intessuto dalla lepre (sia per soddisfare il suo naturale fabbisogno alimentare, quanto per cercare di celarsi ai suoi tanti nemici), durante il suo peregrinare notturno, fino a giungere allo scovo.
Un segugio che non lascia indifferenti
Se, indubbiamente, I’Ariégeois è un cane che non può certo lasciare indifferente il cacciatore appassionato delle razze da seguita francesi, vi è tuttavia altresì da sottolineare come anche il segugista per il quale esso non rappresenti il proprio ideale di segugio, osservando lavorare sul terreno di caccia questo cane non possa,comunque, fare a meno di apprezzarne le evidenti capacità venatorie (beninteso, naturalmente, se si tratta di un soggetto mediamente in possesso delle qualità di razza). Segugio dall’aspetto generale elegante ed atletico,evidenziato anche dalle movenze aggraziate che unitamente al mantello bianco nero consentono di distinguerlo anche da lontano, è capace di seguire la traccia del selvatico (lepre o cinghiale che sia), anche in presenza di condizioni climatiche sfavorevoli e su terreni aridi, o poco umidi, dalla mattina alla sera.
L’Ariégeois svolge la propria azione di caccia naso a terra alla ricerca dell’usta e con un movimento armonico della coda, che fa muovere più freneticamente tanto più forte è il sentore del selvatico che sta rilevando, quindi,alzando con decisione la testa ne da la segnalazione, con voce ululata, al suo conduttore. Poi, allorché il cane sente di essere vicino alla rimessa del selvatico perseguito, il tono della sua voce (da consecutivo e arrabbiato), cambia per diventare un ululato urlato e sempre più serrato allo scovo e alla conseguente partenza della seguita.Durante la risoluzione dei falli imposti dall’animale in fuga, la voce dell’Ariégeois diventa quindi un intercalare che diventa nuovamente un ululato urlato alla ripresa del giusto filo che fa riprendere la seguita.n conclusione ritengo roprio di poter affermare che si tratta di un segugio dotato, perlomeno della maggior parte dei suoi soggetti, di notevole bravura e capacità che gli consentono di venire impiegato, sempre con ottimi risultati, tanto nella caccia alla lepre, quanto in quella al cinghiale. Su entrambi questi selvatici, infatti, lo si può specializzare essendo I’Ariégeois naturalmente portato a recepire i nostri comandi e insegnamentì in modo davvero esemplare. Infine, è un cane che può essere indifferentemente utilizzato in muta c in coppia e, anche, singolarmente.
E’ uno dei migliori segugi francesi
In Italia, oramai da diversi anni e praticamente in ogni regione del nostro Paese, I’Ariégeois,considerato in Francia uno dei migliori segugi per la caccia alla lepre, ha avuto la possibilità di dimostrare agli appassionati segugisti del nostro Paese le proprie qualità anche nella caccia al cinghiale riscotendo,generalmente, ottimi consensi e raggiungendo, di conseguenza, un buon livello di popolarità e conoscenza. Come ben si sa,
infatti, il solo modo per conoscere davvero – nella completezza di tutte le sue qualità – una razza di segugi, è sicuramente quello di utilizzarne i soggetti, soprattutto, a caccia.Per questo, personalmente, mi sento di poter affermare che ancor di più l’ideale sarebbe quello di far ciò acquistando e quindi iniziando ad addestrare l’Ariégeois fin da quando è cucciolo; poiché, in questo modo,già durante le fasi della sua crescita il piccolo segugio si plasmerebbe ai comandi e al modo di cacciare del proprio conduttore (in base alle esigenze di ognuno). Naturalmente, però,non voglio certo nascondere a nessuno come, decidendo di prendersi cura di un cucciolo,da lì ad ottenere dei risultati il cammino sia lungo e non facile;e spirito di sacrificio e tanta pazienza dovranno necessariamente far parte del bagaglio di chi si appresta ad intraprendere questa strada. Ma, se alla base vi è un buon sangue da lavoro, certamente il seguirne l’inserimento e l’ambientamento nel suo nuovo ambiente, il progressivo affezionarsi a noi e la sua lenta maturazione mentre assimila, mano a mano, i nostri insegnamenti e le nostre esigenze sul terreno di caccia, rappresenteranno dei momenti unici e irripetibili che, dall’ultimo ma non ultimi, sapranno poi premiarci nel migliore dei modi allorché il nostro allievo susciterà l’apprezzamento di tutti i componenti della nostra squadra per le sue doti e la sua educazione, riempiendoci di sano e più che giustificato orgoglio.